Recentemente ho tenuto un incontro a tema App al Social Hub di Genova. Durante il meetHub ho cercato di rispondere ad alcune delle domande che ci fanno sempre. Perché un’app? Come si può creare un’app di successo? Come si sviluppa? E soprattutto… quanto costa?

Potete trovare le slide dell’incontro qua sotto, ma vorrei approfittarne per approfondire il discorso.

Perché sviluppare un’app?

Cominciamo parlando “dati alla mano”.
Controlliamo il nostro smartphone fino a 80 volte al giorno e passiamo in media 3 ore sui nostri dispositivi portatili. Il 90% di questo tempo è passato sulle app (il restante 10% sui browser).
Anche i download e i ricavi sono in costante aumento, un aumento che continua da anni.

Un’app può essere un investimento, può essere un business, ma può essere anche un’app destinata alla mia attività, un qualcosa di esclusivo per i miei clienti o uno strumento di lavoro privato (un gestionale per esempio).

I vantaggi di avere un’app

  • Viene sfruttato l’hardware del dispositivo (per esempio la fotocamera)
  • Si possono inviare notifiche all’utente anche quando l’app non è in esecuzione
  • C’è più libertà di progettazione nell’interfaccia (quindi è qualcosa di veramente personalizzato)
  • E’ possibile lavorare offline
  • Le prestazioni sono migliori
  • C’è una migliore integrazione col sistema

Raggiungere il successo

Il post “Come creare un’app di successo?” è uno dei nostri articoli più letti. C’è un forte interesse sull’argomento. Purtroppo non esiste un trucco per creare un’app di successo e molto dipende anche dal tipo di app su cui si sta lavorando.

App per Clienti

Se la nostra app è dedicata ai nostri clienti dobbiamo avere ben chiaro l’obiettivo di business. A cosa ci serve l’app? Acquisizione lead? Vendita? Fidelizzazione? Raccolta di fondi?

Solo una volta che abbiamo un obiettivo chiaro possiamo sviluppare la nostra app che deve essere coerente con la brand identity ma che non deve essere un doppione del sito.

App come Strumento di Lavoro

Quando si pensa ad un’app come strumento di lavoro gli obiettivi sono sostanzialmente due: deve migliorare e/o semplificare la mia attività e deve ridurre i costi.

Non sempre l’app è la soluzione migliore comunque. Ci sono volte i computer non possono essere sostituiti.

App destinata al grande pubblico

Diciamolo subito: l’idea non basta per avere successo. Ma partiamo da qui. Siamo sicuri che un’idea sia una buona idea? Per capirlo dobbiamo cominciare da un’analisi del mercato

  • In che tipo di mercato si inserisce? Quali sono i potenziali concorrenti?
  • Quanti e quali sono i potenziali utenti?
  • E’ davvero un’idea unica e originale?

Di solito quando ci si rivolge al grande pubblico con un’app si devono avere le idee chiare. Perché gli utenti dovrebbero scaricare la mia app? Perché dovrebbero continuare ad usarla?
Una volta che abbiamo risposto a queste domande dobbiamo pensare ad un modello di business.

Prima di tutto come possiamo guadagnare con le app? Ci sono diversi modi, ma questi sono quelli più utilizzati

  1. L’app è scaricabile a pagamento
  2. App Gratuita con pubblicità
  3. App Gratuita con acquisti in app (una tantum tipo Pokémon Go o abbonamento tipo Spotify)
  4. App gratuita associata ad un dispositivo (pensiamo a tutti i fitness tracker)
  5. App gratuita di raccolta dati

Sviluppo

Abbiamo l’idea, abbiamo il modello di business, quindi è arrivato il momento dello sviluppo.

Nella prima fase dello sviluppo andremo a definire i requisiti dell’app. In generale noi sviluppiamo per la maggior parte app native. Un’app nativa può integrarsi con l’hardware, è più veloce, può funzionare anche offline, l’user experience è coerente con quella del sistema. Un’app nativa ha un costo iniziale più alto rispetto a quello di un’app ibrida, ma nel lungo periodo questo risparmio iniziale può ridursi e addirittura a scomparire.

  • Linee Guida – Apple e Google hanno delle linee guide nello sviluppo di app. Lo sviluppo di app comincia da qui.
  • User Experience – Una delle prime cose su cui si lavora è l’interfaccia. L’esperienza utente può determinare il successo o il fallimento di un’app. Bisogna capire come l’utente utilizzerà l’app.
  • Architettura – In che modo dovrà essere strutturata l’app?
  • Cose che non possono mancare – Dall’integrazione con i social media alle notifiche push

Per finire ciò che dobbiamo ricordarci, quando si parla di sviluppo, è dispositivo mobile non è sinonimo di web e tablet non significa avere un grande smartphone.

Il lancio e il successo

Il passo successivo, dopo aver realizzato l’app, è il processo di approvazione (manuale per Apple e automatico per Google) per la pubblicazione sugli App Store. Di solito questo processo può richiedere dai due giorni a due settimane.

Nell’attesa dell’approvazione comunque c’è parecchio di fare: è il momento di far conoscere la nostra app al mondo. Si comincia solitamente con i blog di settore, i comunicati stampa e con i social network, ma tutto questo fa parte solitamente di una strategia di comunicazione completa che va avanti col tempo: il successo va coltivato.

  • Analytics – Ci sono diversi strumenti per controllare dati. Dobbiamo sapere come sta andando la nostra app per capire come possiamo intervenire per migliorare
  • ASO – L’ASO è la SEO delle App. L’ottimizzazione è continua
  • Advertising – Sia Adwords che Facebook Ads offrono agli inserzionisti la possibilità di promuovere il download di app. Inoltre App Store ha un sistema di annunci a pagamento, il Search Ads
  • Monitorare e Migliorare l’UX – C’è sempre modo per migliorare. Molto spesso le recensioni e gli utenti sono i primi a farci notare problemi e possibili miglioramenti. Dobbiamo ascoltarli
  • Aggiornamenti frequenti – Aggiornare l’app significa dare all’utente la migliore esperienza possibile.

App, Ma quanto mi costi?

Sviluppare un’app costa più o meno come comprare un’automobile. Ne abbiamo già parlato, ma può essere importante ampliare il discorso.

Il prezzo di un’app viene definito da diversi fattori: qualità del prodotto finito, dalla complessità del prodotto e dalla quantità di funzioni.

Giusto per dare un’idea…  Instagram è partita con un investimento iniziale di 500.000 dollari, WhatsApp con 600.000 e Clash of Clans – SuperCell ha cominciato con 1.000.000 dollari. Certo, Flappy Birds è nato da un solo sviluppatore e non ha avuto bisogno di un capitale iniziale, ma è un po’ l’eccezione, non la regola.

Inoltre un’agenzia che sviluppa app costa di più rispetto al freelance. Entrambi poi hanno un prezzo più alto del cugino che ci sa fare con i computer.
Ovviamente c’è una differenza di costo, ma anche di risultati. Un’agenzia può seguire lo sviluppo app dall’ideazione del design fino alla promozione e al marketing.

Il futuro delle App

Nel nostro futuro le app saranno probabilmente più leggere, forse avranno un unico linguaggio di programmazione e sicuramente ci saranno anche i Chatbots.

Il futuro per noi è già presente