Si tende a pensare al mondo tecnologico come un mondo prettamente maschile. I dati ci confermano che “a lavorare con i computer” sono soprattutto gli uomini. È un errore però pensare che sia sempre stato così e che le donne non abbiamo avuto una parte importante nella storia di questo settore.
Marzo è il mese dedicato alla storia delle donne e per questo abbiamo voluto ricordare alcune pioniere tech.
Ada Lovelace
Non si può che partire da colei che ha inventato il primo computer. Ada Lovelace, figlia del brevissimo matrimonio tra il poeta Lord Byron, che mai conobbe la figlia, e Annabella Milbanke. Fu proprio Annabella a indirizzare la figlia verso il mondo della matematica e della scienza, sperando che questo aiutasse Ada, sostanzialmente, a non diventare come il padre.
Conosce Charles Babbage, quello che viene chiamato “il padre del computer”, nel 1833 e inizia a collaborare con lui nel 1842/43, incoraggiata dal marito, William King, su un progetto chiamato “The Analytical Engine”. In questo periodo traduce un articolo di Luigi Meneabrea dal francese all’inglese: trovando diversi errori aggiunse ed espanse la versione con delle note.
Queste note contengono il primo “software”: un algoritmo creato per essere supportato da una macchina.
Non solo: sviluppò anche una visione dei computer come un qualcosa che andava oltre ai calcolatori, un vero e proprio strumento di collaborazione.
“The Analytical Engine has no pretentions whatever to originate anything […] It can do whatever we know how to order it to perform. It can follow analysis; but it has no power of anticipating any analytical relations or truths. Its province is to assist us in making available what we are already acquainted with.” – Dalle note di Ada Lovelace
Hedy Lamarr
“Ma Hedy Lamarr non è un’attrice?”
Sì, lo è. Hedy fu un’attrice austriaca, naturalizzata americana, famosa per aver preso parte a diverse pellicole cimatografiche negli anni 40/50. Oltre a ricordare i suoi ruoli, però dobbiamo ricordare anche il suo importante contributo nella storia come inventrice.
Se oggi abbiamo Wi-Fi e Bluetooth lo dobbiamo a lei.
Scappata dall’Austria Nazista e dal marito fabbricante di armi per Hitler, Hedy Lamarr arriva negli Stati Uniti nel 1937 e si unisce alla comunità austriaca di Los Angeles che si sta mobilitando contro il nazismo.
Con alle spalle studi di ingegneria (abbandonati per il cinema) e le conoscenze dell’ex marito in fatto di armi, l’idea di Hedy è di cercare di contrastare i segnali trasmessi dal nemico nel tentativo di bloccare i segnali radio per il telecontrollo degli ordigni.
Insieme all’attrice, lavora anche George Antheil (compositore e pianista). Con l’aiuto del compositore, l’idea di Hedy viene completata e nasce così il frequency-hopping spread spectrum, tecnologia che oggi è alle base dei segnali bluetooth e del wifi.
Grace Hopper
L’orologio nell’ufficio di Grace Hopper andava al contrario.
La carriera dell’ammiraglio della Marina Militare Americana Grace Hopper è stata grandiosa. Dopo un dottorato di ricerca in matematica a Yale, Grace Hopper insegna per qualche anno prima di entrare in Marina.
Nel 1949 lavora presso Eckert-Mauchly Computer Corporation e prende parte al progetto UNIVAC I, il primo computer commerciale degli Stati Uniti, creando il primo “compiler” (programma).
Inventò Flow-Matic, uno dei primi linguaggi di programmazioni da cui poi si sviluppò COBOL (COmmon Business-Oriented Language).
- David Letterman la definì “Regina dei Software”
- Fu la prima ad utilizzare l’espressione “computer bug”, quando trovò una falena dentro UNIVAC I
Susan Kare
La donna dietro la mela, Susan Kare è conosciuta soprattutto per il suo lavoro accanto a Steve Jobs agli inizi di Apple. Se il Mac è quello che è oggi, lo dobbiamo anche a lei. Ha creato il font Geneva e Chicago (il font reso famoso dall’iPod), ma anche l’icona del “tasto mela”: un castello stilizzato visto dall’alto.
Il suo stile lineare, pulito, elegante ma gioioso l’ha resa una delle persone di fiducia di Steve Jobs, alla Apple prima e a NeXT dopo, ed ancora oggi rappresenta l’ideale verso cui tende Apple.
Carol Shaw
Carol Shaw è nella nostra lista perché è considerata la prima video game designer donna e fu una delle figure chiave di Atari negli anni 70/80. Inoltre è la donna più vicina allo stereotipo di Nerd della nostra lista: camicia di flanella, pantaloni di velluto marroni e occhiali enormi.
Tra i videogiochi creati da Carol Shaw dobbiamo assolutamente ricordare River Raid.
È importante perché per la prima volta, nonostante i limiti di memoria, generò una gran quantità non casuale di “scenario generato”. Inoltre è il primo video game in cui i giocatori possono aumentare o diminuire la velocità di crociera.
Radia Perlman
Radia Perlman viene spesso definita “la madre di internet”, nonostante le sue proteste (“The Internet was not invented by any individual.”). Di certo Perlman ha creato l’algoritmo dietro lo Spanning Tree Protocol (STP), una delle fondamenta di internet.
Karen Spärck Jones
Se oggi esiste Google lo dobbiamo principalmente a Karen Jones.
Karen sviluppò un sistema di recupero informazioni (IR) che consentiva agli utenti di lavorare con i computer usando semplici parole invece di equazioni o codici. Chiaramente il lavoro di Jones è usato dai motori di ricerca (Google compreso), ma anche in altre tecnologie come la ricerca vocale e la dettatura.
“I think it’s very important to get more women into computing. […] Computing is too important to be left to men.”