La nuova versione del logo di instagram ha suscitato, come spesso accade in questi casi, numerose e calorose reazioni, per lo più negative. Quando Elisa stamattina ha condiviso su Slack la notizia anche in Dot Next si è acceso il dibattito:
“Voi che ne dite? a me non piace”
“in effetti è… diverso”
“quella sfumatura… ”
“il tratto è molto spesso…”
“Ma perché non ha un colore ben definito?”
Succede in occasione di tutte le presentazioni: il logo delle olimpiadi, il nuovo sito del turismo, Google stravolge il proprio logo… Fermiamoci un attimo e cerchiamo di andare a fondo nella questione. Le reazioni a caldo del grande pubblico ad un nuovo progetto di comunicazione sono fisiologiche e probabilmente utili; quelle degli addetti ai lavori dovrebbero però essere un pochino più ponderate. Prima di dire “che schifo! Io avrei fatto sicuramente di meglio” è bene immedesimarsi in chi il lavoro lo ha fatto e cercare di capire come sono arrivati a quel risultato.
- Non sei tu designer che ti arrabbi tanto quando il cliente, ignorando del tutto le ragioni progettuali che ti hanno condotto ad un certo risultato, se ne frega e ti dice NON mi piace?!”
- Non sei tu che passi le ore ad allineare oggetti cercando di trovare il giusto bilanciamento ottico per poi sentirti dire: fallo più grande e un po’ più a destra?
Bene, allora mettiamo da parte la presunzione e sfoderiamo un sano occhio critico e costruttivo!
Per avere qualche riferimento in più sarà utile documentarsi: ecco una interessante intervista a Ian Spalter, designer responsabile per questo progetto.
Non conosciamo il brief che Instagram ha dato ai suoi designer nel dettaglio, possiamo soltanto immaginare che ci fosse l’esigenza di conformarsi a stili più attuali e abbandonare la bellissima icona scheumorfica per ricercare un’essenzialità più diretta. Sicuramente ampliandosi la famiglia delle applicazioni doveva essere creato uno stile coerente e identificativo per più app.
Consideriamo le difficoltà che i designer hanno dovuto affrontare nel creare qualcosa di semplice ma allo stesso tempo efficace e riconoscibile, diverso insomma dalle altre icone.
Detto questo guardatevi il video, e poi vi proporremo le considerazioni che abbiamo formulato.
L’icona a nostro avviso è ben disegnata, personalmente apprezzo anche la sfumatura di colore, anche se abbiamo opinioni discordanti… vero Luca?
Poi qui c’è anche qualcuno a cui piace organizzare le cartelle delle App per colore e non sa ora dove mettere questa qui…. In effetti sono problemi gravissimi vero Micche? 😛
A parte gli scherzi, l’unica cosa che ci sentiamo di appuntare è che si è perso un po’ quello stile “Hipster” che caratterizzava la App e che secondo noi funzionava bene, in quanto distingueva Instagram dagli altri social. La vecchia icona ufficiale si è sempre ben distinta da tutte quelle delle varie applicazioni a Instagram collegate, o quelle di condivisione presenti sulle pagine web.
Inoltre del nuovo stile dell’icona, inteso come colori, forme e tratto di linea, poco si conserva all’interno dell’app. Uno dei principi base del design, ripetuto in ogni linea guida per il disegno delle applicazioni, è “Make the system feel cohesive”: ci saremmo aspettati coerenza, qualche novità anche all’interno dell’app. Diciamo, esagerando, che è stata messa una sovracopertina con illustrazione in stile flat ad un manoscritto.
In effetti, quando qualche mese fa il logo di Google è comparso sui display di milioni di persone è stato tutto un rincorrersi nel criticare la scelta, sia dal punto di vista tecnico-estetico (“è brutto”), sia da quello della comunicazione (“ma che bisogno c’era…”). In quel caso però il cambio del logo è stato l’ultimo passaggio dopo che tutto il sistema, l’interfaccia complessiva, aveva trovato una identità ben definita.
E, detto tra noi, in quanti ora stanno rimpiangendo il vecchio logo con le grazie?