Creare un’app che sfondi sul mercato e ci faccia guadagnare soldi a palate è uno di quei sogni che tanti hanno nel cassetto e che molti pensano si possa realizzare facilmente.
Sembra tutto veramente semplice: creo un’app, la butto sullo store e poi sono gli utenti che la scaricano che la consigliano ai loro amici e in un attimo ho 1 milione di utenti.
Quando ero ragazzino a questo punto qualcuno mi diceva: “Sì, e poi ti svegli tutto sudato…”
La realtà è che dietro a quello che sembra una strada semplice si cela un enorme lavoro che, se fatto nel modo corretto, può effettivamente portare a creare una vera app di successo.
I nostri successi
Dot Next ha realizzato 7 applicazioni, di queste 2 hanno effettivamente avuto un ottima riuscita.
ABC – Alfabeto Magnetico: Abbiamo lanciato la nostra “lavagnetta” il 4 agosto del 2010. Dopo un mese di promozione l’app era tra le nuove e degne di nota negli Stati Uniti e in moltissimi paesi in tutto il mondo. A quasi 6 anni di distanza l’app ha avuto più di 1.500.000 download, continua ad essere scaricata, è utilizzata in moltissime scuole e per aiutare bambini con problemi di apprendimento
Quick Scout Volley: La versione Android è stata rilasciata a novembre 2014, la versione iOS a settembre 2015: quest’ultima è stata scelta tra le migliori nuove app nello store italiano per 2 volte a settembre e ottobre, raggiungendo più volte il primo posto nella classifica delle app più scaricate nella categoria sport.
Il segreto per l’app di successo
Esiste un trucco per avere successo? Servono i contatti giusti? La risposta è semplice: no.
La ricetta per creare un’app di successo è composta da molti ingredienti, tutti indispensabili: vediamone insieme qualcuno.
L’idea migliore del mondo
Naturalmente il punto di partenza per la prossima app che cambierà il mondo è l’idea.
Un errore piuttosto comune è passare direttamente dall’idea al codice: l’idea è talmente importante che merita un po’ di tempo, iniziare a sviluppare subito sarebbe come costruire un palazzo senza le fondamenta: crollerebbe inevitabilmente, anche se fosse il più bel palazzo del mondo.
Innanzitutto dobbiamo capire se l’idea è originale: ci sono già applicazioni identiche o quasi? La mia idea rivoluziona un settore? Porta qualcosa di veramente nuovo?
È importantissimo essere certi di avere una caratteristica unica, che porti una ventata d’aria nuova, quella caratteristica su cui poi si baserà tutta la promozione dell’applicazione e che sarà il titolo degli articoli che usciranno sui giornali.
Appurato che è originale dobbiamo capire se è una buona idea: ci si innamora delle proprie idee, ci si pensa per giorni e giorni, ci si affeziona e si arriva a pensare che siano rivoluzionarie, ma a volte semplicemente ci si sbaglia.
Per capire se l’idea è valida dobbiamo chiedere a qualcuno che sia pronto a dirci oggettivamente e spietatamente se gli piace l’idea: togliamo subito dalla lista parenti e amici: ci amano troppo e ci direbbero sempre che è meravigliosa.
Ci vuole un salto nel buio, dobbiamo da subito uscire dalla comfort zone, andare da qualcuno che non ci conosce, meglio se ha esperienza in materia di creazione d’impresa e startup: create quindi una bella presentazione e iniziate a proporla a incubatori di startup, venture capitalist, acceleratori d’impresa e chi più ne ha più ne metta. Questo è anche un ottimo modo per iniziare a trovare i primi investimenti, perché vi assicuro, ce n’è bisogno.
Modello di business
Bene, abbiamo l’idea, è unica e rivoluzionerà il mondo. Se vogliamo anche guadagnare qualcosa dall’idea dovremo da subito decidere come: l’app sarà a pagamento? Oppure sarà gratuita e presenterà della pubblicità? oppure sarà gratuita e offrirà contenuti premium in abbonamento?
Non c’è la soluzione ideale, dipende dall’applicazione.
Per i giochi il modello che sembra portare a guadagni maggiori è quello dell’app gratuita con acquisti in app consumabili, ovvero che acquisto, utilizzo e che poi dovrò nuovamente acquistare; tuttavia moltissimi giochi vivono ancora con un modello basato su una applicazione “lite” gratuita con funzionalità limitate e una applicazione completa a pagamento, che volendo può avere anche altri contenuti extra da acquistare in app.
Diverso è il discorso delle utility e dei servizi cloud, dove il modello in abbonamento sembra ormai il più affermato ed è giustificato dal fatto che si usufruisce di un servizio che ha dei costi di gestione per chi ce lo fornisce.
Marketing
Ci siamo, abbiamo deciso tutto, iniziamo a sviluppare? Non ancora!
Il marketing delle applicazioni deve iniziare ben prima del lancio, anche prima della fase di sviluppo deve essere chiaro un piano di interventi per la promozione, per far sì che la nostra app non sprofondi tra le centinaia di migliaia di applicazioni presenti sullo store.
Prima del lancio bisogna creare un po’ di attesa iniziando a mostrarla a blog di settore, facendola testare a utenti reali e chiedendo feedback in modo da poterla eventualmente migliorare ancora prima di renderla disponibile.
Comunicati stampa, social network, campagne sui motori di ricerca, recensioni sui blog, articoli sui quotidiani, apparizioni in televisione: ogni canale deve essere sfruttato, più si farà promozione e più sarà alta la probabilità di ottenere il tanto desiderato successo.
Progettazione e sviluppo
Le idee a questo punto sono chiare, da quando abbiamo avuto l’idea è passato anche parecchio tempo e ancora non abbiamo aperto gli ambienti di sviluppo!
La fase di sviluppo inizia su carta: si disegna lo storyboard, si progetta la user experience, si decide esattamente quali funzionalità inserire nell’applicazione e quali no seguendo la regola 80-20: le funzionalità che verranno usate da almeno l’80% degli utenti si implementano, quelle che verrebbero usate solo dal 20% non si implementano. Curiosamente di solito le funzionalità che verrebbero usate solo dal 20% degli utenti sono quelle che richiedono l’80% del tempo di sviluppo, perché si tratta spesso di casi particolari o condizioni rare.
Il prodotto che sto creando deve essere di qualità estrema, la cura dei dettagli è fondamentale: chiediamoci durante lo sviluppo se Apple o Google rilascerebbero la nostra applicazione con il loro nome: se la risposta è no allora la qualità non è ancora sufficiente.
Proprio per ottenere sempre una qualità al top la scelta dovrebbe ricadere sullo sviluppo di applicazioni native: solo in questo modo si ottiene il massimo in termini di prestazioni, fluidità e integrazione dell’interfaccia con il sistema in uso.
Il lancio
L’app è pronta, è arrivato il giorno del lancio. In questo giorno si dovranno concentrare i maggiori sforzi di comunicazione coordinando tutti gli interventi in modo che contribuiscano insieme al raggiungimento dell’obiettivo, ovvero portare il maggior numero di utenti sullo store affinché scarichino l’app.
La scheda della nostra applicazione sullo store è importantissima: icona, screenshot, video preview e descrizione sono ciò che faranno la differenza tra un download e un abbandono. Abbiamo 2 secondi di tempo per convincere l’utente che è capitato sulla scheda dell’app, quindi le immagini devono parlare da sole, devono essere meravigliose: se dopo 2 o 3 secondi l’utente non è già convinto è facile che sia già perso.
Dopo i primi giorni dal lancio dovremo monitorare i download e continuare nell’attività di marketing per non spegnere l’entusiasmo iniziale.
Se avremo fatto tutto per bene è facile che l’app venga notata anche dalle redazioni di App Store e Google Play e che quindi venga ulteriormente promossa, come è successo per le nostre applicazioni di cui ho parlato in apertura.